domenica 11 novembre 2012

Il Bicerin

Il bicerin è l’invenzione di una gustosa evoluzione della bavareisa, una bevanda di gran moda nel fine settecento che veniva servita in grossi bicchieri: era composta di caffè, cioccolato, latte miscelati tra loro con una melassa di zuccaro.
Il rituale del nuovo bicerin prevedeva che i tre ingredienti fossero serviti separatamente. Inizialmente erano previste tre varianti: pur e fiur (l’odierno cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), ’n poc ’d tut (ovvero un pò di tutto), con tutti e tre gli ingredienti miscelati. È stata quest’ultima formula ad avere più successo e a prevalere sulle altre. Una curiosità che è rara da leggere è che il tutto veniva accompagnato da dei "bagnati", dolcezze artigianali di ben 14 specie.


Tra i primi testi che raccontano la storia del Bicerin, ho trovato il testo di Alberto Viriglio, "Torino e i Torinesi", la prima edizione è degli inizi anni trenta.

Cito Alexandre Dumas : "Parmi les belles et bonnes choses remarquées à Turin, je n'oublierai jamais le bicerin, sorte d'excellente boisson composée de café, de lait et de chocolat, qu'on sert dans tout les cafés, à un prix relativement très bas".

Il bicerin a Venaria veniva servito a tute jure, perchè il povero Camillo Benso conte di Cavour per adempiere al ruolo di primo ministro, doveva percorrere 12 km in carrozza, dal momento che Vittorio Emanuele, primo re d'Italia, visse durante il 1863, con la moglie morganica ( Rosa Vercellana), la Bela Rosin, all'interno del borgo castello della Mandria.
Era cosi che il povero conte si rinfocillava dal viaggio, caffè-latte-cioccolato, ricreando il suo caldo bicerin.

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